L’annosa questione del giornalismo locale, del suo stato di salute, del suo futuro, per una volta affrontato senza coinvolgimenti sentimentali, senza promesse alcune. Rasmus Kleis Nielsen ne parla in questo articolo, in maniera molto interessante. Ecco alcuni passaggi:
Nelle democrazie a reddito alto è possibile distinguere almeno tre trend: primo, i media locali stanno perdendo la battaglia per l’attenzione degli utenti; secondo, stanno perdendo anche il potere di mercato che avevano nella pubblicità locale; terzo, non è chiaro se i media digitali avranno i mezzi per offrire una quantità significativa di giornalismo locale. Molte persone, infatti, hanno accesso a sempre più media di diverso tipo, ma progressivamente meno al giornalismo locale.
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C’era, inoltre, una certa sovrapposizione tra la vita locale e i mercati mediatici locali. In questo, i giornali trovavano una nicchia redditizia che permetteva loro di creare opportunità di business vantaggiose e di investire nel giornalismo che si interessasse alla vita pubblica delle comunità locali. Questa sovrapposizione tra vita locale e mercati dei media sosteneva le testate giornalistiche locali e regionali che, in molti paesi, rappresentavano anche la maggioranza della forza lavoro giornalistica. Questa sovrapposizione tra il modo in cui viviamo e quello in cui operano i mercati mediatici, ora, sta scomparendo un po’ alla volta e con essa una parte considerevole della base fondamentale per gli investimenti nel giornalismo locale da parte dei media stessi.
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C’è domanda di media iperlocali e community-based?
Una possibile eccezione a questo sono i media indipendenti for profit, non profit e iperlocali che potrebbero trovare spazi nelle aree in cui altre forme di giornalismo locale stanno svanendo. In effetti, diverse ricerche suggeriscono che proprio questo svanire è un fattore chiave di motivazione per imprenditori civici e aspiranti businessman del settore delle notizie locali digitali interessati a lanciare nuovi siti a orientamento iperlocale.
Alcune riflessioni che scaturiscono dai quattro anni di esperienza con ValleditriaNews.it: il giornalismo locale è strettamente legato alla comunità e non solo dal punto di vista economico. Se le testate nazionali prima cercano una nicchia, una community, a cui fare riferimento, il giornalismo locale è capace di crearle. E’ legato alle persone più di qualunque altro mezzo di informazione, e questo è un aspetto al contempo positivo e negativo. E’ cosa buona perchè si instaura un rapporto di fiducia e quindi capace di determinarne l’autorevolezza, ma diventa un problema quando sarebbe necessario mantenere la giusta distanza. Il problema rimane il modello economico, e magari puntare sulla community con progetti no-profit potrebbe essere la strada giusta.